Colazioni

Questo è quel momento dell’anno in cui l’italiano medio, categoria in cui milito orgogliosamente nonostante i miei gioiosi sprazzi ungheresi, si riconcilia con la vita. Pensa che il mondo in fondo non sia un posto poi così malvagio e lo fa davanti a un trappolone travestito da comfort: il buffet della colazione in albergo.
Lo so, ne ho già scritto, ma io, anche a casa, comincio a pensare alla colazione appena metto la testa sul cuscino la sera prima. Mi sveglio mossa da una fame predatoria ed è una delle poche certezze che governano le mie giornate.
È quel periodo dell’anno in cui l’italiano si convince a mangiare sano scaricando nel piatto (va detto, minuscolo, maledetti) 13 uova strapazzate e bacon fritto, ripromettendosi di replicare anche a casa, basta alzarsi dieci minuti prima.
Ovviamente non lo farà mai.
Se presente lo sventurato stagista dell’alberghiero, l’italiano medio, spesso rappresentato dalla crudele ed impaziente progenie, piatto in mano e occhi fissi sulla nutella, si tramuta nel peggior capitalista bianco e piantona il povero ragazzo alla postazione crepes e omelettes facendogli realizzare intrugli degni della tradizione culinaria tedesca più spinta.

tantohogiapagato

Attimi di smarrimento alla momentanea assenza dello speck.
Sguardo accusatorio a me.
Occhiata giudicante al piatto che traballa, sovrastimato per capacità di accoglienza, nella mia mano. Hanno ragione. Il cluedo culinario for dummies.
Dovrei tatuarmi lungo tutto l’avanbraccio,in risposta alla proliferazione dei RESILIENZA, CORTISONE, 20mg.
Ma otterrei gli stessi sguardi di riprovazione.
O forse è la mia coscienza ammutolita con lo scotch da pacchi negli orari dei pasti a gridare. Inascoltata.
Concludo con yogurt ( in montagna è obbligatorio testare ogni prodotto caseario, pur consci che provenga dai barattoloni da 1 kg del conad) innaffiandolo di semi, cereali ma quelli sani, granole bio, frutta secca anche quella direttamente planata dagli scaffali della coop.
Però, dopo, Vale, quando avrai ingerito l’ultima fetta di pane nero coi semi che immagini a spalare scorie intestinali come in Siamo fatti così, sei motivata a smaltire.
E allora, senza indugio: scarponi, bacchette e via, verso il pranzo.