Ciao
È un po ‘ che ti evito, in un misto di imbarazzo e senso di colpa, immotivato lo so, me lo ripetono fior di dottori e anche, in fondo, la mia coscienza che ogni tanto prende il microfono e fa un gorgheggio ma insomma..non è andata proprio come avessimo sperato.
Eravamo partiti alla grande, poi un grande inciampo, affrontato e superato insieme, e poi cose incredibili inventate e messe in pratica, soprattutto, io e te.
Tu dicevi che ero pazza io, io dicevo che era perché secondo me eri troppo giovane e sportivo e ho fatto tutte quelle cose da 20enni che insomma, a 44 e passa anni mi facevano sentire molto figa, altro che le influencer che alla mia età si sentono di combattere il patriarcato perché si fanno la blefaroplastica.
Però mi sento un pochino come quando si fa un incidente e la colpa sia tutta mia perché mi sono distratta e in effetti guidavo io, non c’è dubbio
Tu te ne stavi addormentato nel mio torace.
Ogni tanto ti svegliavi e mettevi un po’ di musica ( e finché erano gli hot chili o i blink182 ok, ma quando ho iniziato ad ascoltare ghali o blanco era evidente che la radio la gestivi tu).
Insomma ci dovremmo separare .
Comunque.
Io non so stare sola, quello è evidente e onestamente spero di vivere ancora. Sì, anche per te.
E quello che si dice in questi casi ed è banale è più che mai autentico: non ti dimenticherò mai.
Ho sempre parlato poco di te, pubblicamente.
Perché ho immaginato che la tua famiglia mi conoscesse e l’ho fatto per rispetto. Mi sembrava che ogni sillaba fosse troppo sporca, troppo inquinata o troppo stridente per il bianco sfolgorante che sei. Anche ora, si che letteralmente non respiro. Più.
Ma ogni giorno sei stato con me, amato, protetto, difeso, caro donatore.
Da tutto, persino da una pandemia.
Ci sarà sempre un fiore per te finché avrò il mio altare della gratitudine.
Ora è un momento talmente difficile da non riuscire a raccontarlo, per quello faccio due cose: la scema, nei pochi istanti in cui è concesso, e la sperante.
Possiamo ancora farlo insieme, se ti va.
In ogni caso, grazie per ogni cielo, montagna, passo, risata, follia, amore, speranza.
Sei vissuto oltre la vita, e avevi ragione perché “è così bella anche quando è brutta” che non la voglio lasciare nemmeno io.
